Tecnocapitalismo: Loretta Napoleoni denuncia la perdita di controllo sulla tecnologia e il dominio delle élite

2025-06-10
Tecnocapitalismo: Loretta Napoleoni denuncia la perdita di controllo sulla tecnologia e il dominio delle élite
Il Fatto Quotidiano

La tecnologia avanza a un ritmo vertiginoso, trasformando radicalmente il nostro modo di vivere, lavorare e interagire. Ma chi la controlla veramente? Loretta Napoleoni, rinomata esperta di sicurezza e geopolitica, lancia un allarme: non siamo noi a governare la tecnologia, bensì i cosiddetti 'tecnocapitalisti', un'élite che ne sfrutta il potenziale per consolidare il proprio potere e accumulare ricchezza.

In un'epoca segnata da algoritmi, intelligenza artificiale e automazione, la sensazione di perdita di controllo è palpabile. Molti si sentono sopraffatti dalla complessità dei processi e dei prodotti tecnologici, incapaci di comprenderne appieno il funzionamento e le implicazioni. Questa ansia, secondo Napoleoni, è il risultato di un sistema che privilegia il profitto rispetto al benessere collettivo.

Il dominio dei tecnocapitalisti

Chi sono questi tecnocapitalisti? Si tratta di figure influenti nel mondo della tecnologia, della finanza e della politica, che detengono il controllo delle principali piattaforme digitali, delle aziende di intelligenza artificiale e delle infrastrutture tecnologiche. Grazie alla loro posizione di potere, sono in grado di influenzare le decisioni che riguardano la nostra vita quotidiana, dalla pubblicità che vediamo online alle informazioni a cui abbiamo accesso.

Napoleoni evidenzia come questa élite sia in grado di manipolare la tecnologia per i propri interessi, creando nuove forme di dipendenza, sorveglianza e controllo sociale. Gli algoritmi, ad esempio, sono spesso progettati per massimizzare il coinvolgimento degli utenti, anche a costo di alimentare la polarizzazione e la disinformazione.

Le conseguenze per la società

Le conseguenze di questo dominio tecnocapitalista sono profonde e pervasive. Innanzitutto, si assiste a una crescente disuguaglianza economica, con una concentrazione di ricchezza nelle mani di pochi. In secondo luogo, si verifica una perdita di autonomia e libertà individuale, con un aumento della sorveglianza e del controllo sociale. Infine, si indebolisce la democrazia, con una maggiore influenza delle élite tecnologiche sulle decisioni politiche.

Cosa possiamo fare?

Di fronte a questa situazione, è necessario agire. Napoleoni suggerisce di sviluppare una maggiore consapevolezza critica nei confronti della tecnologia, di promuovere un'educazione digitale che insegni a comprendere il funzionamento degli algoritmi e delle piattaforme digitali, e di sostenere politiche che regolamentino l'uso della tecnologia e proteggano i diritti dei cittadini. È fondamentale riprendere il controllo sulla tecnologia, trasformandola in uno strumento al servizio del bene comune, anziché in un mezzo di dominio e sfruttamento.

La sfida è complessa, ma non impossibile. Con una maggiore consapevolezza, un'azione collettiva e una visione politica lungimirante, possiamo ancora costruire un futuro in cui la tecnologia sia al servizio dell'umanità, anziché del tecnocapitalismo.

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