Casarin critica il Mondiale per Club e difende il VAR: "Il problema non è la tecnologia, ma come viene usata"

Paolo Casarin, ex arbitro di Serie A e noto commentatore sportivo, ha rilasciato dichiarazioni a margine di un'intervista al Corriere della Sera, esprimendo forti critiche nei confronti del Mondiale per Club e analizzando le problematiche legate all'utilizzo del VAR (Video Assistant Referee) nel calcio moderno.
Casarin, figura di spicco nel mondo del calcio italiano, non ha esitato a manifestare il suo disappunto per la competizione internazionale, definendola “qualcosa che non va” quando si assiste a risultati eccessivi come un 10-0. Questa affermazione sottolinea la sua preoccupazione per la disparità di forze tra le squadre partecipanti e per la potenziale perdita di competitività e autenticità che una simile competizione può comportare.
Tuttavia, l'ex arbitro ha voluto precisare un aspetto fondamentale riguardo al VAR. Contrariamente a chi critica la tecnologia in sé, Casarin ritiene che il problema risieda non nell'innovazione tecnologica, ma nel modo in cui essa viene impiegata. "Cosa non mi piace del calcio di oggi? Di sicuro non mi piace il Mondiale per Club: se una partita finisce 10-0, qualcosa non va," ha dichiarato Casarin. Secondo lui, l'applicazione del VAR dovrebbe essere più coerente e rispettosa del fluire del gioco, evitando interpretazioni eccessivamente soggettive e prolungati periodi di interruzione.
La sua analisi suggerisce che l'eccessiva dipendenza dal VAR e la sua applicazione arbitraria possono minare l'integrità del gioco, creando confusione tra i giocatori, gli allenatori e gli spettatori. Casarin auspica una maggiore formazione degli arbitri nell'utilizzo del VAR, affinché possano prendere decisioni più rapide, precise e in linea con lo spirito del calcio.
In sostanza, le parole di Casarin rappresentano un appello alla riflessione sul futuro del calcio, sottolineando la necessità di trovare un equilibrio tra l'innovazione tecnologica e la preservazione dei valori tradizionali del gioco. Il suo punto di vista, conosciuto per la sua onestà e competenza, solleva importanti interrogativi sull'impatto del VAR e sulla necessità di una sua corretta implementazione per garantire un calcio più giusto, equilibrato e appassionante.
Le sue considerazioni invitano a una discussione aperta e costruttiva tra tutti gli attori del mondo calcistico, dagli arbitri ai giocatori, dai dirigenti ai tifosi, al fine di definire le migliori strategie per valorizzare il VAR senza comprometterne l'essenza.