Scambio di Fondi e Doppie Richieste: Cinque Imprese Fotovoltaiche nel Mirino della Guardia di Finanza

2025-06-17
Scambio di Fondi e Doppie Richieste: Cinque Imprese Fotovoltaiche nel Mirino della Guardia di Finanza
Rai News

Un'indagine della Guardia di Finanza ha portato alla luce un sistema di richieste di contributi “multipli” per il fotovoltaico nel Pordenonese, con cinque aziende ora sotto accusa per aver tentato di ottenere finanziamenti sia dalla Regione che dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici). L'operazione ha permesso di recuperare mezzo milione di euro di fondi pubblici.

Le aziende coinvolte, operanti nel settore dell'installazione di impianti fotovoltaici, avrebbero presentato istanze di finanziamento in duplice via, sfruttando i diversi programmi di incentivazione previsti a livello regionale e nazionale. Questa pratica, definita “doppia richiesta”, è considerata una forma di frode ai danni dello Stato e delle comunità locali.

L'indagine, partita da una segnalazione, ha permesso ai militari della Guardia di Finanza di ricostruire un quadro complesso di richieste parallele e sovrapposte. Le aziende, apparentemente senza rendersi conto della irregolarità, o forse con una precisa volontà di aggirare le regole, hanno presentato progetti simili, richiedendo contributi per lo stesso impianto a due enti distinti.

Il GSE, responsabile della gestione degli incentivi nazionali per le energie rinnovabili, e la Regione, che eroga contributi a livello locale, hanno avviato verifiche incrociate che hanno svelato la situazione. Le indagini hanno portato alla quantificazione dei contributi indebitamente richiesti e all'avvio delle procedure di recupero.

Questo caso solleva importanti interrogativi sull'efficacia dei controlli e sulla necessità di una maggiore trasparenza nell'accesso ai fondi pubblici per il fotovoltaico e, più in generale, per le energie rinnovabili. La vicenda potrebbe portare a sanzioni pecuniarie e penali per le aziende coinvolte, oltre al recupero integrale dei fondi illecitamente ottenuti.

La Guardia di Finanza ha sottolineato l'importanza di un monitoraggio costante e rigoroso delle richieste di contributi, al fine di prevenire fenomeni di frode e garantire una corretta allocazione delle risorse pubbliche a sostegno dello sviluppo delle energie rinnovabili. L'obiettivo è quello di assicurare che i benefici economici derivanti dagli incentivi raggiungano effettivamente le imprese meritevoli e contribuiscano alla transizione energetica del Paese, evitando sprechi e abusi.

L'operazione si inserisce in un contesto più ampio di contrasto alla criminalità ambientale e di lotta all'evasione fiscale, con particolare attenzione al settore delle energie rinnovabili, considerato strategico per il futuro energetico dell'Italia. Le indagini proseguono per accertare eventuali complicità e per quantificare l'entità complessiva del danno economico causato alle casse dello Stato.

Si attendono ora gli sviluppi dell'inchiesta e le decisioni delle autorità competenti, che potrebbero portare a ulteriori indagini e a un rafforzamento dei controlli sull'erogazione dei contributi per il fotovoltaico e altre fonti di energia rinnovabile.

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